di: Monti Frentani esperienze da vivere

I Monti Frentani

L’area di riferimento è il Vastese Interno, in provincia di Chieti, nel quadrante sud-orientale della Regione Abruzzo, ricompreso nella catena dei Monti Frentani, che si estende a sud-est del gruppo montuoso della Majella. Si tratta di un’area, collinare e montana, compresa tra i fiumi Sinello e Trigno, che interessa i seguenti 23 comuni : Carpineto Sinello, Carunchio, Castiglione Messer Marino, Castelguidone, Celenza sul Trigno, Dogliola, Furci, Fraine, Fresagrandinaria, Gissi, Guilmi, Lentella, Liscia, Montazzoli, Palmoli, Roccaspinalveti, San Buono, San Giovanni Lipioni, Schiavi di Abruzzo,  Torrebruna, Tufillo.

 

LA MATRICE NATURALISTICA

L’area, piuttosto omogenea dal punto di vista geomorfologico, è caratterizzata da colline dal profilo arrotondato e da un’ elevata varietà boschiva (a macchia mediterranea, boschi di roverelle, cerri, faggi e abete bianco). Il paesaggio rurale è intervallato da campi coltivati e greti fluviali relativamente integri dal punto di vista paesaggistico e naturalistico. Il settore più orientale dell’area risulta maggiormente antropizzato. Non sono presenti poli industriali di rilievo e le uniche coltivazioni estensive si registrano in territorio di Cupello. Sono presenti diverse nicchie ed emergenze ecologiche racchiuse in ecosistemi più o meno intatti e di fatto nell’area insistono 4 Siti di Importanza Comunitaria: Fiume Trigno Medio e Basso corso; Gessi di Lentella; Monti Frentani e fiume Treste; Monte Sorbo. A Castiglione M. M. è presente l’Oasi Naturale “Abetina di Selva Grande”. Nel territorio considerato si concentra la più alta percentuale di alberi monumentali della provincia di Chieti. Rilevante è anche la presenza del tratturo Ateleta-Biferno, a tutt’oggi interessato dal fenomeno della transumanza.
Nell’insieme si tratta di un’area, estesa per 587,8 kmq, caratterizzata da un paesaggio a bassa antropizzazione (totale abitanti, al 2019, 22628), tipicamente rurale, come dimostra la sua densità abitativa che è di 37,1 abitanti/kmq, molto al di sotto della media provinciale (147,7 ab/kmq) e regionale (120 ab/kmq).

 

LA MATRICE TRADIZIONALE

La cultura contadina dell’area dei Monti Frentani ha saputo conservare fino ad oggi gran parte della sua identità culturale, tramandando saperi e sapori antichi e ha preservato gemme della gastronomia, del paesaggio e delle maestranze. In particolare risulta ricca l’offerta gastronomica tipica, tra cui spiccano la Ventricina vastese e il Carciofo di Cupello.
Le tradizioni popolari e i riti religiosi sono ben conservati (Infiorata di Carunchio, festa del Majo, pellegrinaggi, carnevale tradizionale, balli tradizionali quali la Spallata), e sussistono miti e leggende legati al fenomeno del brigantaggio (Grotta dei Briganti).
Nei comuni facenti parte del progetto sono presenti vari attrattori culturali, naturalistici, architettonici, museali, religiosi la cui fruibilità, al di fuori della stagione estiva è, però, raramente garantita a causa degli alti costi di gestione relativi al personale. Mancano forma di coordinamento tra i punti di accoglienza e informazione turistica.

 

LA MATRICE INFRASTRUTTURALE

Nell’area è presente un elevato numero di strade interpoderali in buono stato di conservazione.
Infrastrutturalmente è già presente una rete sentieristica e cicloturistica che collega alcuni comuni oltre ad anelli e tracciati isolati. Nell’area emerge che la rete dei sentieri escursionistici si sviluppa potenzialmente per un totale di 636 km su complessivi 90 tracciati, con varie difficoltà e dislivelli, mentre la rete dei sentieri cicloturistici si snoda per una lunghezza complessiva di 180 km.
Anche le strade di collegamento interne, essendo poco frequentate, sono adatte ad una fruizione cicloturistica, nell’ottica di attrazione di un target turistico interessato alla mobilità lenta e al turismo green (slow, rurale, naturalistico, sportivo, enogastronomico). I sentieri, tuttavia, non sono comunicanti e non sono collegati tra loro. Fino ad oggi, infatti, l’area del Vastese Interno, riferibile ai Monti Frentani, è stata suddivisa in 2 aree distinte: il Medio Vastese e l’Alto Vastese. Questa lettura non omogenea del territorio e l’assenza di una gestione unificata della rete di itinerari e servizi rappresenta un evidente limite per lo sviluppo integrato del territorio. Anche la segnaletica è carente ed emerge l’esigenza di
strutturare una segnaletica univoca e uniforme per tutto il territorio, che possa guidare ed indirizzare con facilità l’escursionista e il cicloturista, come è stato fatto in altre realtà limitrofe già organizzate in questo senso (ad es. Ciclovia Adriatica).
Manca, infine, un sistema di monitoraggio dello stato dei sentieri e la manutenzione degli itinerari non è strutturata ma affidata esclusivamente al volontariato. Dall’ analisi effettuata e dalla consultazione degli attori e operatori del territorio, emerge la presenza di un vasto patrimonio immobiliare sottoutilizzato e, in particolare, di una notevole disponibilità di edifici di origine rurale idonei all’insediamento di produzioni agroalimentari tipiche locali o da ristrutturare per attività ricettive.

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