Celenza Sul Trigno
Celenza sul Trigno è un comune dalle radici medievali situato a 646 m s.l.m. Grazie alla sua posizione dominante, il borgo offre una vista panoramica di straordinaria bellezza sulla valle del fiume Trigno. La storia del paese risale all'epoca romana, come dimostrano i numerosi reperti archeologici rinvenuti nel territorio comunale. La fondazione del borgo, invece, è datata al XII secolo, con la menzione documentata più antica risalente al 1309, quando era conosciuto come Celentia e successivamente come Celencia. Incluso nella baronia di Monteferrante, il controllo del feudo di Celenza sul Trigno passò nel corso dei secoli dai Caracciolo ai d'Avalos, ai Pignatelli e di nuovo ai Caracciolo. Questa continua alternanza di domini, durata fino alla fine del sistema feudale, ha lasciato un'impronta indelebile nella cultura locale.
Le attività rurali, come l'allevamento di bestiame e la coltivazione di cereali e olive, hanno da sempre un ruolo significativo nell'economia del paese. Il clima salubre, la bellezza della campagna circostante e l’innata cordialità degli abitanti aggiungono ulteriore valore a questa comunità.
Punti di Interesse
Nel corso dei secoli, Celenza sul Trigno ha perso le sue caratteristiche di villaggio fortificato, ma alcune zone del centro conservano ancora tracce medievali. Ad esempio, Via Vittorio Emanuele II mantiene l'impianto originario, offrendo uno sguardo sul passato del borgo. Nella storica Piazza del Popolo, un tempo sede del castello, demolito nel XIX secolo, sorge oggi la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta. Costruita nel 1605 per opera di Giovanni Battista Caracciolo, la chiesa ha subìto ulteriori trasformazioni nei secoli successivi. Al suo interno è conservata la tomba seicentesca dei principi D'Avalos-Pignatelli. Separata, si trova la torre campanaria medievale, completata nel 1792. Originariamente doveva fungere da torre difensiva, attualmente ospita un orologio pubblico e campane realizzate dall'Antica fonderia Marinelli di Agnone.
Non molto distante è situata la Chiesa di San Donato Vescovo e Martire che ospita interessanti opere, tra cui un tabernacolo monumentale ligneo con tele del XVII secolo, il busto di San Donato vescovo del XV secolo e negli ultimi anni una copia autentica della Sacra Sindone. All’interno sono presenti anche numerosi ex-voto e la grande bilancia di legno utilizzata per la pesatura. Un antichissimo rito terapeutico per curare l’epilessia e le crisi convulsive, consisteva nella pesatura paraliturgica sotto il patrocinio di San Donato. Il bambino veniva posto su un piatto di una bilancia di legno e un sacco di grano di peso equivalente sull'altro., mentre il sacerdote invocava l’intercessione del Santo con preghiere speciali, concludendo il rito con l’aspersione di acqua benedetta.
Lasciando il paese, in contrada Strette, è possibile ammirare una maestosa Quercia monumentale, una maestosa roverella che si distingue per la sua circonferenza che supera i 6,40 metri ed un’altezza che raggiunge i 23 metri. Proseguendo in direzione Trigno, e lungo l'antico percorso del tratturo Ateleta-Biferno, si trova isolata sulla sponda del fiume Torre della Fara. Di origine longobarda, la torre fu eretta come torre di avvistamento, testimoniando l'importanza strategica della zona lungo le vie di comunicazione e transumanza dell'epoca. Infine, per gli amanti della natura nel vallone Caccavone, attraverso la rete sentieristica dei Monti Frentani, è possibile raggiungere la Cascata Ripa La Longa e la falesia Morgia delle Lame, una parete di arenaria attrezzata con diverse vie di arrampicata.