Fresagrandinaria
Fresagrandinaria è un borgo fortificato di origine medievale posizionato a 460 m s.l.m. sul versante sinistro della valle del fiume Trigno. Le sue origini sono molto antiche, riscontri archeologici, come fibule in bronzo e aes rude – pre-monete -, indicano un insediamento già nell'età del Bronzo Finale. Altri reperti risalenti ai secoli successivi attestano attività umane e commerciali completando il quadro storico.
L'area ha una ricca storia che affonda le radici nei territori dei Frentani, antico popolo italico. Durante l'era romana, faceva parte della Regio IV Samnium, una delle regioni italiane dell'età augustea e, successivamente con l'invasione longobarda, entra a far parte del ducato di Benevento, passando poi sotto il ducato franco di Spoleto. Nel IX secolo, i conti di Chieti costruirono un forte sulla roccia gessosa chiamata Morgione, spingendo gli abitanti rurali a trasferirsi all'interno sotto la signoria di una famiglia longobarda. Secondo una leggenda, il paese fu fondato con il nome di Frisia, in onore della figlia del signore, e appare per la prima volta in un documento del 1115. Rimase sotto il dominio dei baroni Grandinati per secoli, da cui derivò il nome Fresagrandinaria, e in seguito passò sotto il controllo di altre nobili famiglie.
Per lungo tempo, la principale fonte di reddito del paese è rappresentata dall'allevamento del bestiame insieme alle coltivazioni agricole condotte con mezzi antiquati e tradizionali.
Punti di Interesse
Il centro storico presenta antiche case-mura costruite in gesso ed arenaria, con affioramenti di selenite in vari angoli del borgo. Il nome selenite deriva da Selene, che indica la Luna. Utilizzata come vetro dai Greci, la selenite emanava una luce diafana simile a quella lunare, da cui il nome Pietra della Luna. Nel 2022, per celebrare questa pietra meravigliosa, è stato realizzato un murale nel cuore del paese. Restando nel tema gesso, Fresagrandinaria riveste un ruolo centrale anche nel Sentiero dei Gessi, un itinerario lungo 37 km che collega sei comuni dei Monti Frentani estendendosi fino a Gissi.
Un elemento di interesse è la Fontana Municipale, realizzata nel 1891 in concomitanza con l'inaugurazione del nuovo acquedotto. Questa fonte, insieme al lavatoio e all'abbeveratoio adiacenti, ha svolto un ruolo vitale nel fornire acqua potabile alla comunità.
Situata nel punto più alto del paese si trova la chiesa parrocchiale del Santissimo Salvatore di origini medievali, quasi completamente ricostruita. La facciata presenta uno stile ottocentesco con forme classiche, caratterizzata da un portale in pietra scolpita. All'interno sono conservati un Crocifisso ligneo di arte paesana risalente al XVI sec e una pila in pietra per l'acqua santa del 1663.
Un testimone della vita rurale senza modernità è il Museo Contadino e delle Migrazioni della Valle del Trigno, situato in una taverna medievale, espone oggetti originali e pannelli illustrativi, raccontando le attività agricole e casalinghe del paese.
Nel Rione Piano della Madonna, fuori delle mura del borgo antico, si trova la Chiesa della Madonna -Chiesetta Madonna delle Grazie- di origini medievali, nel corso del tempo ha subito diversi rifacimenti e restauri, conserva al suo interno statue lignee risalenti al XV secolo.
Lasciando il paese ed immergendosi nelle campagne, in località Guardiola, si trova la Chiesa di Sant'Antonio da Padova demolita e ricostruita nel 1975, fu eretta sulla sponda del fiume Treste nel 1910 per commemorare le apparizioni del Santo. Collegata alla chiesetta si trova una grotta scavata nella roccia di gesso, accessibile attraverso due cancelli di ferro, in questo luogo i devoti possono accendere ceri al Santo e prendersi un momento di intima preghiera.
Infine, è possibile visitare ciò che rimane dell'Abbazia di Sant'Angelo in Cornacchiano, situata nella località omonima, fu costruita sui resti di un tempio italico. Questi ruderi presentano una struttura con base quadrangolare, il cui paramento esterno è realizzato con conci di pietra calcarea ed arenaria dell’altezza di circa 6 metri.