di: Valle del Treste

FURCI

Furci


Incantevole borgo immerso nel verde, situato a 550 m s.l.m. sorge sul crinale adiacente Colle Castagna affacciato sulla Valle del Treste. Le antiche origini sono testimoniate dal ritrovamento di monete e monili che risalgono al periodo tra il I e il II secolo d.C.

Durante il Medioevo, Furci viene concesso in feudo al conte Odorisio, nobile di origine franca. Nei primi documenti, risalenti al XII secolo, il toponimo viene menzionato come Furcis o Furchis, derivato del latino furca – forca-, inteso come strettoia di passaggio, in riferimento alla conformazione del colle nel punto di accesso all’antico nucleo abitativo. Proprio in quel punto, già nel XIII secolo, esisteva una prima struttura fortificata, di cui oggi resta il possente Torrione. Questo faceva parte di un sistema di fortificazioni più ampio che garantiva protezione dagli attacchi nemici provenienti dalla valle. Il feudo di Furci passa sotto vari domini di nobili famiglie, tra cui De Grandinato e i marchesi D’Avalos del Vasto, questi ultimi ne restano proprietari per circa trecento anni. Fino all'epoca risorgimentale, Furci non è teatro di eventi storici significativi. Tuttavia, il paese è noto sia per essere la città natale dell'intellettuale Cesare de Horatiis, patriota mazziniano e rivoluzionario abruzzese, sia per essere territorio conteso da bande di briganti.

 

Punti di Interesse

All’ingresso del centro storico si trova la Torre medievale, il primo impianto risale al XII secolo, ampliato poi nel XV secolo con una cinta muraria ellittica. Dalla cima del borgo antico, si erge imponente la chiesa parrocchiale di San Sabino. Risalente ad un'epoca antecedente al XVII secolo, la chiesa ha subito radicali ristrutturazioni che le hanno conferito uno stile classicheggiante. Queste mura hanno custodito dal 1808 fino agli anni Settanta le reliquie del Beato Angelo, frate agostiniano nato a Furci e vissuto tra il XIII e il XIV secolo, che si distinse come teologo e oratore. Nella parte nuova del paese si trova il Santuario del Beato Angelo, costruito in uno stile moderno. Custodisce presso l'altare l'urna con il corpo del Beato; la statua del 1500 è rivestita di abito agostiniano e foderata di ermisino celeste, protetta da lastre di vetro ai tre lati. Altro luogo significativo legato alla vita del Beato Angelo è la Cappella edificata sul sito della sua casa natale, presso la cripta si conserva la nicchia dove avrebbe vissuto il Beato quando esisteva la casa paterna.

Lasciando il paese e dirigendosi verso la strada provinciale Fondo Valle Treste, è possibile scorgere le rovine delle cosiddette Mura Saracene. Secondo la tradizione queste rovine sono tutto ciò che resta di un convento antico distrutto dai Saraceni. Una leggenda narra che, dopo l'abbattimento i Saraceni si diressero verso Furci per compiere devastazioni, ma una nebbia fitta e il suono cupo delle campane li fermò salvando così la città. Nella realtà si tratterebbe di preziosi resti di una villa romana di epoca precristiana.

Furci, inoltre, è uno dei sei comuni ricadenti sulla vena di gesso dei Monti Frentani e attraversato dal Sentiero dei Gessi, un itinerario lungo 37 km. Inoltre, è punto di partenza di un percorso che conduce nel bosco Le Fratte di Furci in cui è presente una grotta nota come la Tana dei Banditi dalla quale pare i briganti fuggissero, attraverso un cunicolo sotterraneo, fino alla chiesa di S. Sabino.

 

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