Liscia
Situato ad un'altitudine di 740 m s.l.m., questo incantevole borgo offre una vista panoramica sulla Valle del fiume Treste. Il suo nome trae origine da un antico appellativo dialettale che significa pietra piana e levigata, riferendosi alla caratteristica conformazione geologica degli strati di arenarie e argille tipici dei Monti dei Frentani. Anticamente conosciuto come Lisile, il borgo compare per la prima volta in documenti storici risalenti al XII secolo, quando faceva parte del feudo della contea di Monteodorisio. Dopo un periodo di silenzio nelle fonti storiche, il nome ricompare nel XVIII secolo, quando emerge come una delle tredici terre appartenenti alla Contea dei D'Avalos del Vasto. È a quest'ultima famiglia nobile che si attribuiscono i più significativi interventi sull'urbanistica del borgo. Tuttavia, è solo nell'Ottocento che Liscia balza alle cronache per un evento che resterà nella storia locale: essere il luogo di nascita del temibile brigante Giuseppe Pomponio. Nato da una modesta famiglia contadina, Pomponio si trasformò nel capo di una delle più spietate bande di briganti della provincia di Chieti. La sua banda seminò il terrore su tutto il territorio circostante per un periodo di nove lunghi anni, dal 1861 al 1870.
Punti di Interesse
All’ingresso del paese, nel giardino della villa comune, è possibile ammirare un ippocastano secolare che affonda le sue origini con quelle del paese stesso. Il centro storico conserva pregevoli esempi di edilizia minore armoniosamente integrati su viottoli e scalinate che si snodano attraverso la zona più antica, conducendo alla splendida parrocchiale di San Martino Vescovo. Questa chiesa, adornata di stucchi, risale al XIV secolo, sebbene abbia subito un sostanziale rifacimento nel corso dei secoli. La sua facciata intonacata è impreziosita da un magnifico portale in pietra, realizzato da abili artisti molisani nel XVIII secolo.
Situata appena fuori dal paese in un suggestivo ambiente rupestre, esite una grotta protetta dall'Eremo di San Michele Arcangelo, un antico luogo di culto le cui origini si perdono nella notte dei tempi. Costruita nel XVII secolo dai Marchesi D'Avalos, la piccola chiesa ospita un unico altare dominato dalla statua lignea del Santo Arcangelo Michele risalente al XVIII secolo. Adagiata contro una parete rocciosa, la chiesetta concede l'accesso alla grotta sacra, dove il perpetuo gocciolio d'acqua ha creato formazioni calcaree di straordinaria bellezza. In queste pozze, i fedeli sono soliti raccogliere l'acqua utilizzando mestoli di rame. Questo luogo di culto è considerato sacro dagli abitanti di Liscia e dell'intero territorio da tempi immemorabili.
Un altro punto di interesse che si trova nei pressi del fiume Treste è l’antico mulino interamente ristrutturato, è l'ultimo superstite di una serie di cinque mulini che un tempo punteggiavano il paesaggio. Circondato dalla maestosità della natura, questo mulino è un testimone silenzioso dell'attività agricola che un tempo costituiva il principale sostentamento per le famiglie della zona.