di: Valle del Treste

Roccaspinalveti

Roccaspinalveti


BENVENUTI SUI MONTI FRENTANI

Comune di ROCCASPINALVETI

Cenni Storici                    

Roccaspinalveti sorge a 740 m s.l.m. in un territorio montuoso, si distingue per essere circondato da estesi boschi e praterie da pascolo, testimoni di una lunga storia agricola e pastorale. Strategicamente posizionata, controlla gli accessi dei fiumi circostanti e offre panorami sulle valli del Treste e del Sinello. Le radici storiche affondano nel tempo, con reperti archeologici risalenti al IV e V secolo a.C., testimonianza dell'antica presenza delle popolazioni sannite. Sin dal XIV secolo, l'antico borgo medievale sorgeva su un’altura denominata Trimonte, a circa 1150 m s.l.m., cinto da mura e caratterizzato da livelli sovrapposti di case-torri, strette tra loro come a cercare riparo dai freddi venti provenienti da nord. Dopo un lungo periodo di divisioni feudali, nel XV secolo il feudo passa nelle mani della potente famiglia Caracciolo di Santo Bono che, grazie al matrimonio tra Maria de Sangro e Marino Caracciolo, segna il consolidamento del potere locale. Un racconto popolare narra di una devastante frana che costrinse gli abitanti a fuggire, ma la mancanza di documentazione suggerisce che altri fattori, tra cui il clima sfavorevole, contribuirono al progressivo abbandono del paese. Nel XIX secolo molti abitanti decisero di trasferirsi nelle campagne circostanti, ma il forte bisogno di preservare la propria storia e identità, diede forma ad un nuovo centro urbano in contrada di Aia Bruna. Località scelta strategicamente in una posizione riparata dai venti e in un ambiente più favorevole per la vita quotidiana. La vecchia Roccaspinalveti, detta oggi Rocca Vecchia, è ritornata ad essere parte di quella natura da cui prese l’antico nome medievale, Rocca Spinalbeto, la Rocca dei Biancospini.

Punti di Interesse

Nel cuore del nuovo borgo sorge la Chiesa di San Michele Arcangelo, conosciuta localmente come Chiesa Nuova. Ricostruita a partire dal 1887, ha utilizzato le pietre della precedente chiesa dei Santi Vittoria e Nicolò del borgo abbandonato, integrandole nel nuovo progetto architettonico come sua esatta copia. Il trasferimento del portale barocco della vecchia chiesa sulla facciata della nuova parrocchiale risale al 1913. Questo gesto ha permesso di mantenere viva la memoria, unendo passato, presente e futuro in un unico luogo. Successivi restauri hanno restituito alla Chiesa Nuova uno stile neogotico lombardo. Il campanile è stato innalzato, conferendogli una maestosità ancora maggiore, mentre al suo interno conserva il particolare contrasto tra l'architettura neogotica e i dettagli barocchi, come l'organo in legno intagliato e dorato.

Percorrendo la strada diretta verso la montagna, si giunge nella località Colle della Scarpa, dove si trova una bella pineta con una grande area pic-nic. Poco più avanti si incontra la Chiesetta di San Pietro edificata dall'Associazione degli Alpini, utilizzando pietre provenienti da antiche abitazioni, in memoria di una chiesa più antica di cui rimangono solo le mura perimetrali. Proseguendo la salita, è possibile raggiungere i resti dell'antico paese e la Big Bench #226. Da entrambi i punti si può godere di un panorama mozzafiato che, nelle giornate più limpide, spazia fino alle Isole Tremiti, al promontorio del Gargano, alla Maiella e al Gran Sasso. Nell'area di Rocca Vecchia, sono ancora visibili i ruderi del palazzo gentilizio, della chiesa, così come le rovine delle antiche abitazioni e della scalinata. Infine, una rete di sentieri collega vari punti di interesse della zona, un'ottima opportunità per gli amanti della natura di godere appieno della bellezza e della tranquillità del paesaggio montano circostante.

 

Eventi e Tradizioni

Le celebrazioni religiose sono ricche di tradizioni e significato culturale. Una ricorrenza degna di nota è il 16 gennaio, giorno in cui le varie compagnie di cittadini percorrono festosamente le strade del paese, cantando stornelli dedicati a Sant'Antonio Abate, il patrono degli animali. Questo momento di gioia e allegria rappresenta un'antica tradizione che lega la comunità e celebra la protezione degli animali, fondamentale per l'agricoltura e la vita rurale della zona. Ogni 11 luglio, la comunità festeggia il santo patrono San Pio I con una solenne processione delle conche, un rito che unisce devozione religiosa e folklore locale. La stessa processione si ripete il 31 agosto e il 1° settembre, ma questa volta in onore delle Sante Liberata e Filomena.

La cucina tipica di Roccaspinalveti offre una ricca varietà di piatti tradizionali, radicati nella cultura e nella storia locale. Tra i primi piatti più diffusi ci sono le sagn appzza t o Taccunell, pasta condita con sugo di agnello e l’lagane, una sorta di fettuccine. Tra i dolci tradizionali, da non perdere l’scrppel, l’bscutt alla tjell, le ostie ripiene, l’calginitt e l’pzzoell (le neole), specialmente durante il periodo natalizio. Ma la vera protagonista è la ventricina, un insaccato tipico pluripremiato in Italia, fatto con parti selezionate del maiale e preparato seguendo un'antica procedura tramandata di generazione in generazione.

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