Torrebruna
Torrebruna è un borgo situato a 845 m s.l.m., circondato da boschi di cerri e faggi. La sua posizione elevata regala una vista panoramica sulla valle del fiume Trigno, che funge da confine naturale con il Molise. Le caratteristiche abitazioni in pietra, disposte in cerchi concentrici, conferiscono al paese un'atmosfera affascinante e pittoresca. Alle spalle del borgo si erge a 1.150 m s.l.m. Colle Carunchino, dal quale lo sguardo si apre a sud verso le meraviglie naturali del Gargano, del Mar Adriatico e delle isole Tremiti mentre dall'altra parte si estende fino alle vette della Maiella, completando così un quadro paesaggistico di straordinaria bellezza e varietà.
Torrebruna è testimone di una presenza umana che affonda le radici nell'epoca preistorica e successivamente romana. Fin dai tempi più remoti, le terre circostanti hanno attratto le comunità pastorali, che si sono stabilite qui per praticare l'agricoltura, la pastorizia e la caccia. Il paese, con la sua posizione strategica, ha svolto un ruolo importante nella sorveglianza del tratturo Ateleta-Biferno. Questo tratturo era un'antica via di comunicazione e di transumanza che collegava i territori dell'entroterra montano con le zone costiere e pianeggianti.
Il borgo attuale di Torrebruna può essere ricollegato al periodo medievale, con la prima testimonianza scritta che risale al 1272, attestando la sua appartenenza a Odorisio di Sannibaldo. Nel corso del tempo, Torrebruna ha continuato ad essere un punto di interesse per varie famiglie nobili dell'epoca, tra cui i Caracciolo, principi di Santo Bono, i D'Avalos, marchesi del Vasto, e successivamente il principe Pignatelli.
Il nome di Torrebruna conserva ancora oggi il mistero delle sue origini. Una leggenda racconta che il nome derivi da un'antica torre situata nel punto più alto del paese, la cui superficie scura e bruna avrebbe ispirato il nome stesso. Un'altra versione leggendaria suggerisce che la torre fosse abitata da una nobildonna di nome Bruna, e che il luogo fosse quindi conosciuto come Torre di Bruna, trasformandosi col tempo in Torrebruna.
Punti di Interesse
La Chiesa della Trasfigurazione di Nostro Signore Gesù Cristo, situata nella parte più alta del borgo di Torrebruna risale almeno al 1615, anche se nel corso dei secoli ha subito diverse trasformazioni, al suo interno si trova un prezioso organo ligneo, dorato e dipinto, risalente al XVIII secolo.
La Fontana Piazza IV Novembre risale al 1797, nel corso dei secoli ha subito diversi interventi di restauro per preservarne la bellezza e la funzionalità. Situata nel cuore del paese è collocata all'interno di un suggestivo porticato composto da due arcate.
La croce Viaria situata sul tratturo Ateleta-Biferno risale al 1577 aveva in passato una funzione segnaletica. Per la popolazione era un simbolo religioso garanzia di legalità ove ci si ritrovava in casi eccezionali, quali la firma di contratti, con una stretta di mano.
Fuori delle antiche mura del paese si trova la Chiesa di San Rocco, presumibilmente costruita nella seconda metà del XVI secolo. All'interno sono conservate interessanti opere d'arte sacra, tra cui una statua di San Rocco in legno, scolpita tra la fine del XVII e gli inizi del XVIII secolo, una statua della Madonna del Rosario in legno risalente al XVIII secolo e una statua in legno di Sant'Antonio Abate, presumibilmente realizzata nel XV o XVI secolo.
Per gli amanti della natura è possibile percorre il Sentiero delle Sorgenti, un percorso che collega diverse fonti storiche che rievoca antichi tracciati montani. Questo itinerario si distingue per la sua varietà di ambienti naturali, che vanno da querceti misti alle faggete, dalle abetine ai pascoli montani ricchi di orchidee spontanee. Un luogo di sosta e contemplazione lungo il percorso è la chiesetta della Madonna delle Nevi.
Il borgo fortificato di Guardiabruna rappresenta un'altra gemma da visitare, posizionato su un ripido rilievo offre panorami mozzafiato. Originariamente feudo autonomo della famiglia Piccirilli, diventa frazione di Torrebruna solo nel XIX secolo. Il Palazzo baronale Piccirilli svetta da uno sperone di roccia, dominando il nucleo più antico del paese. È possibile che il palazzo abbia avuto le sue radici in un insediamento medievale, forse anche un monastero fortificato, la struttura attuale riflette principalmente lo stile barocco, che è probabilmente il risultato di trasformazioni successive. Adiacente si trova la Chiesa di Santa Vittoria, un tempo cappella gentilizia del palazzo, custodisce dal 1907 le reliquie di Santa Vittoria, una figura venerata nel cristianesimo come martire e santa.