Il grazioso borgo di San Buono, che conta oggi meno di mille abitanti, vanta un glorioso passato che l’ha visto dominare per secoli su tutto il territorio circostante, grazie al potere della famiglia Caracciolo di Napoli che dal 1421 furono proprietari del feudo. Dal XVI secolo i Caracciolo acquisirono il prestigioso titolo di Principi di Santo Bono da Re Filippo II per meriti militari. Da quel momento le proprietà territoriali dei Caracciolo si ampliarono notevolmente, fino ad acquisire anche i feudi di Agnone e Roccaraso.I Caracciolo costruirono il loro Palazzo sui resti di un preesistente castello, forse risalente alla fase di incastellamento tra X e XI secolo, quando gli abitanti delle valli circostanti, per ragioni difensive, si spostarono a vivere in nuclei fortificati sulla sommità dei rilievi montuosi. Dell’originario castello non resta più traccia, inglobato prima dall’edificazione della chiesa di S. Lorenzo Martire e poi da quella di Palazzo Caracciolo. Ai Caracciolo si deve anche l’edificazione del Convento di Sant’Antonio nel XVI secolo.
La chiesa parrocchiale di S. Lorenzo Martire, esistente già dal XIV secolo, venne ampliata e rinnovata stilisticamente nel XVIII secolo, in occasione dell’arrivo in paese dell’importante reliquia di San Buono, per volere del principe Gregorio Caracciolo. Il corpo del santo martire vissuto nel III secolo è custodito dal 1752 nella cripta, sulle cui pareti affrescate da Ferdinando Palmerio da Guardiagrele campeggia la figura di S.Buono che veglia benevolmente sul paese che lo ha accolto. La facciata della chiesa, risalente agli anni ’50, richiama lo stile romanico in cui doveva essere realizzata la facciata originaria.